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Carte Italiane

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“Divenire Animale”: divenire Elisa. La centralità del gatto Alvaro in Menzogna e Sortilegio di Elsa Morante

Abstract

Sebbene alcuni studi critici abbiano rilevato e analizzato la presenza degli animali in alcune opere di Elsa Morante (e soprattutto per La Storia), pochi invece sono i contributi che approfondiscono questo tema nel primo romanzo della scrittrice, Menzogna e Sortilegio (1948). Il saggio si propone dunque di analizzare le modalità con cui Elsa Morante accoglie l’animalità nel suo esordio letterario, in cui, sin dai primi capitoli, la narratrice-protagonista Elisa dichiara di trovarsi in compagnia di “un essere vivente non umano,” di cui solo alla fine svelerà l’identità. Si tratta del gatto Alvaro, compagno fedele della giovane per tutta la durata del racconto. Il rapporto Elisa-Alvaro risulta cruciale e se indagato ampiamente può schiudere orizzonti nuovi sull’esegesi dell’opera morantiana. A mio parere, non solo Alvaro rappresenta derridianamente “the extreme otherness” con cui l’essere umano si rapporta, ma gioca un ruolo fondamentale nella definizione dell’identità di Elisa che, oscillando tra umano e animale, sembra incarnare perfettamente ciò che Gilles Deleuze e Félix Guattari definiscono, in A Thousand Plateaus (1987), “divenire animale.”

 

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