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Insularità: note sul rapporto fra gli scrittori siciliani e la loro terra

Abstract

Il presente contributo si pone come obiettivo l'analisi degli ipotetici influssi che l'insularità potrebbe avere in particolare sugli scrittori isolani dell'area mediterranea, riferendosi nello specifico alla Sicilia, cercando di approfondire il rapporto che intercorrerebbe fra i siciliani ed i confini della loro isola, verificando se e quanto esso abbia giocato un ruolo fondamentale nella creazione di una letteratura che sia connotata da specifiche caratteristiche. Si può infatti notare che nelle opere degli autori siciliani dall'Unità d'Italia in poi venga rappresentata una Sicilia che differisce dal resto della nazione, da principio attraverso qualità positive, come nel caso di Pitré e dei folkloristi, successivamente attraverso tratti negativi causati dal fattore geografico – l'essere un'isola – e storico – le numerose dominazioni – i quali comporterebbero per autori quali Pirandello, Sciascia e Bufalino una serie di atteggiamenti dovuti appunto a suddetta insularità. Una distinzione che coinciderebbe con una tendenza alla ricorrenza monotematica degli scrittori stessi che si svilupperebbe solo verso argomenti legati alla Sicilia. In più la medesima attitudine sembrerebbe potersi riscontrare anche in autori più recenti. L'articolo si propone di dimostrare come questa eccessiva caratterizzazione abbia creato una idea stereotipata sulla narrativa isolana, al cui interno avrebbero di contro militato scrittori di formazione nazionale, quando non europea.

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